Storia della Società Dante Alighieri

 

Nello stesso anno 1889 in cui, per iniziativa di alcuni intellettuali come Giosuè Carducci e Antonio Fogazzaro e di alcuni patrioti come Menotti, Garibaldi e Giuseppe Cesare Abba, prendeva vita a Roma la Società Dante Alighieri, in tre città italiane si fondavano i suoi primi Comitati: una di queste era Genova, in cui circa 150 cittadini (imprenditori, nobili, professionisti, patrioti e intellettuali) s’impegnarono per attuare i principi fondanti del sodalizio, ossia difendere e diffondere la lingua e la cultura italiana. La prima occasione per agire in questa direzione venne offerta dal massiccio fenomeno sociale dell’emigrazione di massa dall'Italia.

I nostri connazionali che stavano per imbarcarsi verso le Americhe, soprattutto verso quella del Sud – come proprio nel 1889 aveva raccontato Edmondo De Amicis nel romanzo Sull’Oceano –, trovavano presso la sede della "Dante" genovese in salita della Misericordia (vicino alla Stazione Marittima) accoglienza e conforto e imparavano, nei giorni di attesa dell’imbarco, quei rudimenti della lingua scritta che, giunti a destinazione, avrebbero consentito loro di mandare un saluto rassicurante ai parenti rimasti in patria.

Dal 1901 la "Dante" genovese si adoperò per creare delle piccole biblioteche di bordo e più tardi per istituire la figura del maestro viaggiante, il quale accompagnava gli emigranti nelle traversate transoceaniche per istruirli e renderli degni rappresentanti del nostro Paese, poiché, come sosteneva il primo presidente della "Dante", lo scrittore Ruggero Bonghi, è necessario “vedere Italia ovunque sono italiani”.

Ma il compito della "Dante" si sarebbe ampliato in altra direzione durante la Grande Guerra, quando essa offrì il suo aiuto alle popolazioni civili di confine e ai profughi che spesso dalle zone di guerra venivano portati in Liguria: è il caso degli abitanti della Vallarsa (a sud di Rovereto dove furono soldati Eugenio Montale e lo scrittore di Masone Carlo Pastorino) che furono ospitati negli edifici di una colonia del Cottolengo tra Varazze e Celle Ligure. Il fascismo tentò poi di asservire la “Dante”, ma essa seppe quasi sempre mantenere la sua sostanziale indipendenza e nel dopoguerra torno all’attività grazie a figure eminenti della politica e della cultura come Vittorio Emanuele Orlando e Luigi Einaudi, che per qualche tempo ne fu vicepresidente.

Sempre fedele ai suoi principi statutari, nella seconda metà del Novecento la Dante, che nel frattempo ampliò la sua attività anche all’estero dove ora si registrano circa 400 Comitati, fu la prima istituzione ad affrontare il problema dell’insegnamento dell’italiano non più ai connazionali emigranti, bensì agli stranieri immigrati; in questo quadro generale si mosse anche il Comitato di Genova, che tuttavia negli anni Ottanta attraversò un periodo delicato, poi superato grazie all’impegno della prof.ssa Maria Grazia Carbone Pighetti: dal 1985 ella si attivò per tenere in vita il Comitato e dal 1990 al 2001 ne fu Presidente svolgendo una notevole attività culturale, organizzando conferenze e istituendo premi e concorsi.

Dal 2001 a oggi questo ruolo è stato ricoperto dal prof. Francesco De Nicola che, con il supporto dei Consiglieri, ha realizzato centinaia di eventi pubblici di alta qualità divulgativa, con un grande seguito di partecipanti che in alcune occasioni ha portato il numero dei Soci ad avvicinarsi a quello dei fondatori; il Comitato ha inoltre pubblicato alcuni libri di carattere storico e letterario. Particolare attenzione è stata rivolta all’insegnamento dell’italiano agli stranieri, con l’organizzazione di specifici corsi di preparazione e aggiornamento rivolti agli insegnanti e l'istituzione anche a Genova di un Centro certificatore degli esami PLIDA, riconosciuto in tutto il mondo (quest'attività è attualmente sospesa per mancanza di personale). A cadenze regolari si sono svolte presso il Comitato di Genova le elezioni per le diverse cariche del Consiglio Direttivo che rendono possibile la sua attività, svolta in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali cittadine, come la Biblioteca Civica Berio che, in virtù di una convenzione, mette a disposizione i suoi locali per le manifestazioni culturali organizzate dalla "Dante" genovese.

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